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Quaderni di Formazione online

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Alla scoperta della libertà che manca

Una bussola per orientarsi nella crisi e dar vita ad una politica alternativa (IV Parte)

 

 

GIOVANNI MAZZETTI

“Una volta che lo stadio della completa individuazione sia stato raggiunto, e l’individuo si sia liberato dai legami primari, si trova davanti un nuovo compito: orientarsi e radicarsi nel mondo, e trovare la sicurezza in modi diversi da quelli caratteristici della sua esistenza pre-individualistica. La libertà ha allora un significato diverso da quello che aveva prima che fosse raggiunto questo stadio dell’evoluzione.” (Erich Fromm 1941)

LIBRO QUARTO:

IL PRIMO PRENDER CORPO DELLA NUOVA LIBERTÀ

Presentazione

 

Solo coloro che credono, sbagliando, che la libertà sia un presupposto della condizione umana, possono giungere alla conclusione che essa sia conquistata o persa tutta d’un botto.  Per loro si tratterebbe solo di porre fine, nel primo caso, agli atti prevaricatori altrui che inibirebbero il godimento di quella condizione immanente, mentre nel secondo caso tutto conseguirebbe dal divenire vittime di quelle prevaricazioni.

   Nella realtà la libertà è ogni volta il risultato di un processo storico attraverso il quale gli individui imparano a sottomettere ad un comune controllo le mutevoli condizioni nelle quali riproducono la loro esistenza.  Ciò che consente loro di giungere, eventualmente, a soddisfare i loro bisogni.  Poiché con la loro azione gli esseri umani trasformano più o meno radicalmente il mondo nel quale sono immersi, e giungono a risultati che spesso non erano racchiusi nelle loro intenzioni, ogni generazione si trova di fronte alla necessità di dar corpo ad una libertà che non è già data.

   Noi ci troviamo oggi in questo spazio creato da una forma di libertà della quale abbiamo goduto grazie allo stato sociale keynesiano e ai profondi mutamenti che lo sviluppo economico ad esso corrispondente ha reso possibili.  Ma, com’è frequentemente accaduto in passato, soffriamo di un profondo stato confusionale, perché il godimento di quella libertà passata ci ha spinti a credere che essa costituisse la forma immanente della libertà.  Le difficoltà corrispondenti al fatto di doverci confrontare con i cambiamenti che abbiamo prodotto ci sono pertanto sembrate arbitrarie, ciò che ha impedito che imparassimo a sviluppare le facoltà che ci avrebbero consentito di confrontarci con i problemi corrispondenti alla nuova situazione.

   In questa sezione ricostruiamo i vari passaggi storici del periodo recente nei quali quello stato confusionale si è concretizzato e articoliamo brevemente un’analisi dei mutamenti necessari per far venire alla luce la libertà che manca.  Approfondiamo poi le ragioni del perché la politica non è oggi in grado di far fronte al bisogno della nuova libertà e sta, al contrario, determinando un sistematico regresso a forme sociali che riducono anche il godimento della libertà precedentemente conquistata.

INDICE DELL'INTERA OPERA PUBBLICATA IN 5 QUADERNI

 

 

(Quaderno 9/2017)

TREDICI TESI PER LA LIBERTÀ CHE MANCA

 

LIBRO PRIMO

SUL SIGNIFICATO DELLA CRISI

 

I.  LE COORDINATE PER CAPIRE DOVE SIAMO

Il noi -  Una questione preliminare – La necessità di un orientamento -  La conquista del nuovo paradigma:  la necessità della spesa – Le diverse forme del processo riproduttivo – Denaro e crisi:  la descrizione della cosa – Perché le crisi trascendono le difficoltà del semplice rapporto di denaro – Il rimedio keynesiano alle crisi.

 

II.   IL PRINCIPIO GRAVITAZIONALE DEL PARADIGMA KEYNESIANO

La prospettiva monadica -  La prospettiva relazionale.

 

III.  COME SIAMO GIUNTI NELLA SITUAZIONE IN CUI CI TROVIAMO

I due opposti lati del rapporto di denaro – Il paradigma occulto dei conservatori – Perché la spesa costituisce la mediazione riproduttiva – La peculiarità della spesa capitalistica – La rozza intuizione del senso comune – L’esserci o il non esserci del denaro -  Dall’auri sacre fames al denaro odierno – Come il keynesismo si spinge al di là del sistema del credito – Nel guazzabuglio del significato della spesa pubblica.

 

 

(Quaderno 10/2017)

LIBRO SECONDO

LA DIMENSIONE SOMMERSA DELLA STORIA DEL NOVECENTO

 

IV.  I PRESUPPOSTI DELLO STATO SOCIALE KEYNESIANO

Il rapporto tra base economica e problema delle crisi – Domanda e impiego delle risorse – Come avvengono i cambiamenti sociali – Il cambiamento implicito nel Welfare keynesiano – La differenza tra il credito e la spesa pubblica keynesiana – La base teorica della possibilità di una spesa in deficit – La contraddizione fondamentale insita nei rapporti capitalistici.

 

V.  IL PROFILARSI DELLA TEMPESTA

Un tentativo di spiegazione del blocco – Il nodo sottostante alla crisi del keynesismo – La mistificazione svelata –  Ma c’è una via d’uscita dalla contraddizione? - Come e perché si può erroneamente sostenere che lo stato non produce – La prima fase del progetto keynesiano – I risvolti politici del mutamento -  La seconda fase del progetto keynesiano, che la società ha eluso – Il meccanismo evolutivo del sistema dei bisogni.

 

 

(Quaderno 11/2017)

LIBRO TERZO

LA CRISI, QUANDO LA SOCIETÀ È IN BILICO TRA OPPORTUNITÀ E DISGREGAZIONE

 

VI.  IL PRIMO APPRODO KEYNESIANO:  UN PORTO INSICURO PER LA NUOVA  LIBERTÀ

Problematiche di libertà scaturite dai recenti sviluppi economici –  Perché  e come la libertà fecondata dal keynesismo è stata negata – Il fantasma del torchio -  Dalla negazione della libertà keynesiana alla sua dissoluzione.

 

VII.  L’INVERSIONE DI ROTTA E IL NAUFRAGIO

Quando il capitale pretese di sostituirsi allo stato keynesiano -

Perché il deficit è necessario -  Il quadro generale col quale dobbiamo confrontarci – Capire il naufragio – Le disperate ricerche di una via d’uscita dalla crisi – Perché nel naufragio odierno c’è lo zampino del rentier.

 

 

(Quaderno 1/2018)

LIBRO QUARTO

IL PRIMO PRENDER CORPO DELLA NUOVA LIBERTA’

 

VIII.  PER FECONDARE LA LIBERTÀ CHE MANCA

L’emergere del bisogno di una nuova libertà -  La dinamica storica che ha condotto alle soglie della nuova libertà  -  L’interiorizzazione retroversa - Lotte che non cambiano nulla - I mutamenti necessari per far venire alla luce la libertà che manca.

 

IX.  IL BISOGNO DI UNA POLITICA ALTERNATIVA

L’ideologia della fine delle ideologie – Politica senza senso – Il trionfo dell’opportunismo -  Il berlusconismo come forma ideologica dell’opportunismo dilagante -  La pubblicità come scuola di negazione della libertà da produrre -  Dal berlusconismo al rigorismo:  la riesumazione di una cultura morta.

 

(Quaderno 2/2018)

EPILOGO

A MO’ DI PROGETTO POLITICO-CULTURALE

I limiti del lavoro salariato – Il primo passo storico verso la redistribuzione del lavoro – La redistribuzione del lavoro della quale c’è oggi bisogno –  L’appropriazione individuale del tempo liberato dal lavoro come condizione di un nuovo sviluppo – Verso la proprietà individuale.

Ultima modifica: 20 Settembre 2023