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Quaderni di Formazione online

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Alla scoperta della libertà che manca

Una bussola per orientarsi nella crisi e dar vita ad una politica alternativa (III Parte)

 

 

 

GIOVANNI MAZZETTI

“Anche nelle classi dominanti albeggia il presentimento che la società odierna non è un solido cristallo, ma un organismo capace di trasformarsi e in costante trasformazione”. (Karl Marx 1873)

LIBRO TERZO:

LA CRISI, QUANDO LA SOCIETÀ È IN BILICO TRA OPPORTUNITÀ E DISGREGAZIONE

Presentazione

 

In questo terzo quaderno, La crisi. Quando la società è in bilico tra opportunità e disgregazione, continuiamo il percorso che dovrebbe consentirci di acquisire la rappresentazione di una libertà possibile, necessaria, che però ancora non riusciamo né a prefigurare, né a preparare. In particolare qui analizziamo il modo in cui le politiche keynesiane, che hanno dato corpo allo stato sociale moderno, sono entrate in crisi sul finire degli anni settanta, proprio perché avevano raggiunto l’obiettivo che perseguivano. Ci soffermeremo sui problemi nei quali quella crisi si è concretizzata, e sulla resistenza che la società ha mostrato a confrontarcisi in modo creativo. Approfondiremo, infine, il naufragio sociale che ne è conseguito e che ci ha trascinato dove siamo.

La retroversione intervenuta poi col neoliberismo non ha nulla di arbitrario. Come in natura troviamo una moltitudine di esempi di specie che hanno abbozzato nuovi organi e nuove facoltà corrispondenti alle nuove condizioni in cui si erano venute a trovare, ma che poi sono regredite fino ad atrofizzarsi, così l’evoluzione sociale ci fornisce numerosi esempi di società che, dopo aver fatto significativi passi avanti nello sviluppo di nuove facoltà, non hanno saputo effettuare il passaggio critico, che avrebbe garantito il consolidamento della nuova forma di vita ad esse corrispondente. Basti qui richiamare l’esempio dell’Italia che nel Trecento era all’avanguardia in Europa nell’imboccare la via che avrebbe portato all’affermazione dei rapporti capitalistici, ma per l’incapacità di superare la frammentazione territoriale e culturale, ha visto dissolversi quel vantaggio. Giungendo poi tra gli ultimi al traguardo, e quando ormai quel tipo di società si era addirittura avviata al suo declino.

Ciò spiega perché alcuni degli organi che avevano cominciato a dar corpo ad un sistema che si spingeva produttivamente al di là dei rapporti capitalistici, come il sistema dei diritti sociali, sembrano essersi atrofizzati. Un tema sul quale torneremo nei prossimi due quaderni.

INDICE DELL'INTERA OPERA PUBBLICATA IN 5 QUADERNI

 

 

(Quaderno 9/2017)

TREDICI TESI PER LA LIBERTÀ CHE MANCA

 

LIBRO PRIMO

SUL SIGNIFICATO DELLA CRISI

 

I.  LE COORDINATE PER CAPIRE DOVE SIAMO

Il noi -  Una questione preliminare – La necessità di un orientamento -  La conquista del nuovo paradigma:  la necessità della spesa – Le diverse forme del processo riproduttivo – Denaro e crisi:  la descrizione della cosa – Perché le crisi trascendono le difficoltà del semplice rapporto di denaro – Il rimedio keynesiano alle crisi.

 

II.   IL PRINCIPIO GRAVITAZIONALE DEL PARADIGMA KEYNESIANO

La prospettiva monadica -  La prospettiva relazionale.

 

III.  COME SIAMO GIUNTI NELLA SITUAZIONE IN CUI CI TROVIAMO

I due opposti lati del rapporto di denaro – Il paradigma occulto dei conservatori – Perché la spesa costituisce la mediazione riproduttiva – La peculiarità della spesa capitalistica – La rozza intuizione del senso comune – L’esserci o il non esserci del denaro -  Dall’auri sacre fames al denaro odierno – Come il keynesismo si spinge al di là del sistema del credito – Nel guazzabuglio del significato della spesa pubblica.

 

 

(Quaderno 10/2017)

LIBRO SECONDO

LA DIMENSIONE SOMMERSA DELLA STORIA DEL NOVECENTO

 

IV.  I PRESUPPOSTI DELLO STATO SOCIALE KEYNESIANO

Il rapporto tra base economica e problema delle crisi – Domanda e impiego delle risorse – Come avvengono i cambiamenti sociali – Il cambiamento implicito nel Welfare keynesiano – La differenza tra il credito e la spesa pubblica keynesiana – La base teorica della possibilità di una spesa in deficit – La contraddizione fondamentale insita nei rapporti capitalistici.

 

V.  IL PROFILARSI DELLA TEMPESTA

Un tentativo di spiegazione del blocco – Il nodo sottostante alla crisi del keynesismo – La mistificazione svelata –  Ma c’è una via d’uscita dalla contraddizione? - Come e perché si può erroneamente sostenere che lo stato non produce – La prima fase del progetto keynesiano – I risvolti politici del mutamento -  La seconda fase del progetto keynesiano, che la società ha eluso – Il meccanismo evolutivo del sistema dei bisogni.

 

 

(Quaderno 11/2017)

LIBRO TERZO

LA CRISI, QUANDO LA SOCIETÀ È IN BILICO TRA OPPORTUNITÀ E DISGREGAZIONE

 

VI.  IL PRIMO APPRODO KEYNESIANO:  UN PORTO INSICURO PER LA NUOVA  LIBERTÀ

Problematiche di libertà scaturite dai recenti sviluppi economici –  Perché  e come la libertà fecondata dal keynesismo è stata negata – Il fantasma del torchio -  Dalla negazione della libertà keynesiana alla sua dissoluzione.

 

VII.  L’INVERSIONE DI ROTTA E IL NAUFRAGIO

Quando il capitale pretese di sostituirsi allo stato keynesiano -

Perché il deficit è necessario -  Il quadro generale col quale dobbiamo confrontarci – Capire il naufragio – Le disperate ricerche di una via d’uscita dalla crisi – Perché nel naufragio odierno c’è lo zampino del rentier.

 

 

(Quaderno 1/2018)

LIBRO QUARTO

IL PRIMO PRENDER CORPO DELLA NUOVA LIBERTA’

 

VIII.  PER FECONDARE LA LIBERTÀ CHE MANCA

L’emergere del bisogno di una nuova libertà -  La dinamica storica che ha condotto alle soglie della nuova libertà  -  L’interiorizzazione retroversa - Lotte che non cambiano nulla - I mutamenti necessari per far venire alla luce la libertà che manca.

 

IX.  IL BISOGNO DI UNA POLITICA ALTERNATIVA

L’ideologia della fine delle ideologie – Politica senza senso – Il trionfo dell’opportunismo -  Il berlusconismo come forma ideologica dell’opportunismo dilagante -  La pubblicità come scuola di negazione della libertà da produrre -  Dal berlusconismo al rigorismo:  la riesumazione di una cultura morta.

 

(Quaderno 2/2018)

EPILOGO

A MO’ DI PROGETTO POLITICO-CULTURALE

I limiti del lavoro salariato – Il primo passo storico verso la redistribuzione del lavoro – La redistribuzione del lavoro della quale c’è oggi bisogno –  L’appropriazione individuale del tempo liberato dal lavoro come condizione di un nuovo sviluppo – Verso la proprietà individuale.

 

Ultima modifica: 20 Settembre 2023